New York fino al '900
New York nel '900
New York nel '900
LA CITTA’ Di NEW YORK NEL 900.
“INDAGINE” SU 100 ANNI ca. Di STORIA DELL’ ARCHITETTURA NEW YORK INIZIO XX Sec. CAOS
Equitable Building (1915)
Costruito dall’ architetto Ernest R. Graham, per la compagnia di assicurazioni americana Equitable Life Assurance Society, in stile Neo-rinascimentale , occupa l'intero isolato;si eleva verso il cielo per 164m (41 piani) in due blocchi sopra la base, connesse tra loro da un'ala, formando vista dall' alto, una gigantesca "H“.
La sua ombra, a mezzogiorno, copriva sei volte la sua area. Essa privava del sole gli edifici sul fronte di Broadwey alti fino a 21 piani, e si estendeva a nord per almeno quattro isolati. Gli effetti nefasti dei 40 piani, favoriscono l’approvazione, nel 1916 dal governo municipale di New York, dello ZONING RESOLUTION che stabilì nuove regole.Lo Zoning Resolution del 1916, prima legge nazionale di zonizzazione, introduceva regole per limitare l’altezza e il volume dei nuovi edifici, ma si occupava anche di determinare l’area dei cortili e degli spazi aperti. Così furono plasmate le forme dei primi grattacieli, con la base che poteva occupare l’intero isolato,doveva però arretrare mano a mano che i piani aumentavano, in relazione all’ampiezza della strada,ma poteva elevarsi senza limiti per un perimetro massimo di ¼ del lotto. La combinazione delle regole produsse la tipica forma a “ziggurat” degli anni venti e trenta, caratterizzata da sagome a gradoni che rientravano progressivamente verso l’alto per lasciare che la luce arrivasse fino alla strada. In questo modo si evitarono gli effetti negativi causati da edifici come l’Equitable Building, che sviluppavano in altezza la loro mole imponente lungo tutto il perimetro del lotto. La norma introduce 5 differenti densità e definisce una zonizzazione in base all’uso del suolo (use districts), secondo l’altezza e la forma (height districts), e l’organizzazione fisica degli spazi pubblici al livello del suolo (area districts).I prospetti degli edifici lungo la strada possono elevarsi fino a 2,5 volte la larghezza dellastrada e, per una percentuale massima del 25% del basamento, arretrando rispetto al fronte, ad un’altezza indefinita. L'arretramento progressivo,quasi piramidale del perimetro di base dei grattacieli, divenne così un segno distintivo, un'impronta indelebile nella skyline della città e nell'immaginario collettivo e, non ultimo, consentì ai raggi di sole di illuminare strade, uffici,stanze d’albergo di New York. Questa nuova definizione dello skyline, dettata dallo Zoning, apre un ricco periodo di ricerca storica e pratica nell’architettura di New York,dettata anche da esigenze economiche: la grande crisi degli anni Venti. Il “Manhattanismo”, così definito da Rem Koolhaas, viene analizzato fino alle estreme conseguenze grazie agli studi, alle teorie e, alle realizzazioni di Hugh Ferris, Harvey W. Corbett e Raymond Hood. Sono loro che interpretano, danno un significato e legittimano l’estetica verticale, quale entità autonoma e propria della città.
Hugh Ferris è un architetto-artista che disegna a carboncino, tecnica che non permette i dettagli, inventa interpretando e legittimando l’estetica e l’immagine del grattacielo. La legge dello zoning viene da lui resa attraverso tre fasi: Sviluppo massimo del volume;Taglio per permettere alla luce di entrare; Rettificazione
per garantire spazi fruibili all’interno.
Raymond Hood studia la possibilità di raggruppare le funzioni urbane in una unica condizione verticale - orizzontale (città sotto un unico tetto), con assi di comunicazione orizzontali (ponti) inseriti negli elementi verticali. Un’ idea urbana su grande scala che prende in considerazione i rapporti tra edificio e città, tra città e comunicazione,influenzata dalle idee che cominciano a giungere dall’ Europa in particolare da LeCorbusier
Rockefeller Center
Progetto importantissimo nella storia dell’architettura di New York perché in esso sono racchiusi i contenuti dell’ ESTETICA VERTICALE. E’ un gruppo di 19 edifici commerciali che si affaccia sulla fifth evenue a pochi passi dal Central Park in direzione sud voluto dalla famigliadi banchieri statunitensi Rockefeller. Concepito e costruito durante la crisi economica del 1929 ha tempi di realizzazione molto lenti che però permettono l’approfondimento del pensiero teorico ed uno studio delle diverse ipotesi di applicazione dei pensieri sviluppati in precedenza. Esso è un articolato sistema di diverse altezze e su vari livelli, con parti private e parti pubbliche, che interpreta l’estetica verticale in una precisa pianificazione urbana. Dal punto di vista stilistico accoglie il pensiero razionalista proveniente dall’Europa, ma lo interpreta in termini di verticalità con contaminazioni Art Deco. Durante le festività di fine anno (secondo una tradizione inaugurata dagli operai che edificarono il complesso negli anni Trenta) viene allestito nella Lower Plaza il più grande albero di Natale di New York, un pino del Maine alto oltre 20 metri ;all'inizio di dicembre i lumini che ornano l'albero vengono accesi dal sindaco nel corso di una cerimonia comprendente, tra l'altro, canti, spettacoli e uno show di pattinaggio su ghiaccio.
Chrysler Building
È uno dei simboli più noti di New York. Alto 319 metri , si trova nell' east side di Manhattan all'incrocio tra la 42° strada e Lexington Avenue ed è stato costruito per la società Chrysler. Progettato da William Van Allen William fu eretto velocemente (in media, 4 piani a settimana) e nessun operaio morì durante i lavori. A quel tempo,i costruttori di N. Y. erano impegnati in una vera gara per costruire il grattacielo più alto del mondo. In gara con Van Allen ed il suo Chrysler, Severance stava costruendo il grattacielo il Trump Building a cui improvvisamente aggiunse due piani, rivendicando ad esso il titolo di edificio più alto del mondo. Però Van A.,che aveva ottenuto il permesso per la costruzione di 38 piani, costruì, in acciaio inossidabile, la 'Nirosta’,eretta in cima all'edificio un pomeriggio del novembre del 1929,rendendo il Chrysler Building l'edificio più alto del mondo. Di colore grigio-argento chiaro, si erge su una base di venti piani, al di sopra della quale si staglia un fusto intermedio alto 170 metri . Progressivamente, la sezione del fusto si restringe e culmina in una raggiera di acciaio inossidabile con finestre smerlate,sormontata da una guglia. L’atrio è stato concepito come un mondo magico dagli effetti luminosi, dai costosi marmi color ruggine e dai lucidi metalli e riprendeva l’atmosfera di un allestimento hollywoodiano. Ogni ascensore è stato rivestito internamente con un differente intarsio in legno, con motivi ornamentali che richiamano gli stemmi araldici riportati sul corpo principale dell’edificio. Il rivestimento della torre è intarsiato con mattoni color grigio scuro che risaltano sulle superfici argentee, mentre gli spigoli danno ’impressione di conci angolari di massa maggiore. Le finestre al centro di ogni facciata sono dettagliate per conferire un senso di forze verticali percorrenti l’intera altezza del fusto e terminanti sotto forma di un elemento centrale curvo;esse vogliono simulare i reali movimenti degli ascensori che salgono e scendono nel cuore dell’edificio. Comunque si classifichi stilisticamente il Chrysler building (Art Dèco o forse anche “espressionista”) le sue forme furono tra le più ricercate realizzate fino a quel momento nella progettazione dei grattacieli.
Empire State Building
Con i suoi 381 metri di altezza (443,2 m se si considera anche l’antenna televisiva sulla sua cima), è stato il grattacielo più alto del mondo fra il 1931 (anno del suo completamento) ed il 1973, quando furono inaugurate le Torri Gemelle. Progettato in stile Art Deco dagli architetti Lamb e Harmon, l'Empire State Building fu iniziato nel 1930 e completato con una certa fretta (per esattezza in soli 14 mesi), anche allo scopo di togliere al Chrysler building il titolo di edificio più alto del mondo. Inaugurato il 1 maggio 1931,esso ha 102 piani (per una superficie complessiva di 204.385 metri quadrati ) serviti da 73 ascensori che ricevono luce da 6500 finestre. Nel periodo immediatamente successivo alla sua costruzione, in piena depressione, gli uffici erano quasi interamente vuoti e la sera le luci venivano accese appositamente per evitare che ciò si capisse: questa situazione iniziale valse al grattacielo il nomignolo di Empty (vuoto) State Building.
L’IDEA DEL MOVIMENTO MODERNO
Robert Moses
Negli anni trenta New York è ormai una metropoli mondiale di quasi sette milioni di abitanti, con collegamenti che disegnano una complessa rete metropolitana. Il Port of New York Authority (ente nato nel 1921 per regolare i trasporti ferroviari e stradali) e il Triborough Bridge Authority TBA (creato nel 1933 per sovrintendere a ponti e strade) assumono la totale gestione delle infrastrutture pubbliche. Il modello di crescita e la densità raggiungono un punto di saturazione: lo sviluppo verticale e la diffusione orizzontale nel territorio circostante non sono più sufficienti per gestire la metropoli. Sono necessarie nuove misure per organizzare la città e le idee fornite dal Movimento Moderno sembrano poter fornire soluzioni sia su scala urbana che metropolitana e Robert Moses ne introduce le concezioni urbanistiche attraverso un vasto programma di interventi e riforme. Forse non c' è icona più grande di Urbanistica negli Stati Uniti per quanto riguarda la modernizzazione della città di New York. Robert Moses (18 dicembre 1888, 29 Luglio 1981) è stato il "capomastro" della metà del 20 ° secolo, era probabilmente la persona più potente nel governo del New York City dal1930 al 1950. Ha cambiato litorali, strade, e trasformato i quartieri per sempre. Le sue decisioni, favorendo la costruzione di nuove autostrade, hanno contribuito a creare i quartieri moderni di Long Island e influenzato un'intera generazione di ingegneri, architetti e urbanisti che hanno diffuso la sua filosofia in tutta la nazione. Tuttavia, la sua opera resta estremamente controversa. I suoi critici sostengono che egli preferiva le automobili alla gente, che ha sradicato quartieri tradizionali con la costruzione di superstrade, che ha contribuito alla rovina del South Bronx e del parco di divertimento di Coney Island,e precipitato il declino del trasporto pubblico attraverso il disinvestimento e l’abbandono.I suoi sostenitori affermano però che “ha reso possibile la metropoli del 21 ° secolo”. I suoi punti di riferimento saranno Haussmann, da cui riprende l’ idea di larghe vie che facilitano il flusso del traffico (ormai preponderante nella metropoli) e il conseguente sventramento dei quartieri “degradati” e, Le Corbusier, per le sue idee urbanistiche esplicitate nelle “Ville Radieuse”, che Moses applicherà poi nelle Housing Project.“Robert Moses è il principale protagonista nella costruzione di New York nel XX secolo. Il suo ruolo nella formazione di una città moderna è pari solo a quello di Haussmann. Nonostante non abbia mai occupato cariche elettive, Moses fu la persona più potente nell’amministrazione di New York City dagli anni ’30 ai ‘50. Moses letteralmente modificò le linee di costa, costruì strade nel cielo, trasformò quartieri vitali in slums, sgombrò centinaia di migliaia di persone, contribuendo alla rovina del South Bronx, all’abbandono della città da parte dei Brooklyn Dodgers, al declino del trasporto pubblico. Comunque, in un certo senso, i progetti di Moses erano necessari. I suoi sbagli furono nel ritenere che“ le città sono fatte per il traffico” e che “ se i fini non giustificano i mezzi, cos’altro?” Nonostante il suo razzismo e disprezzo dei meno abbienti, Moses fece molte cose straordinariamente bene, come la trasformazione di Jones Beach in parco pubblico. In un’epoca in cui il pubblico era abituato alla corruzione e incompetenza, Moses era visto come un salvatore dell’amministrazione. Poco dopo l’entrata in carica del Presidente Franklin Roosevelt, il governo federale aveva a disposizione milioni di dollari da spendere, ma stati e città avevano pronti pochi progetti. New York City fu un’ eccezione Ad un certo punto, ben un quarto dei fondi federali per le opere pubbliche venivano spesi a New York, e Moses aveva 80.000 che lavoravano per lui.” American Planning Association, 2007,“I migliori 25 urbanisti negli ultimi 25 secoli
Grazie a Moses il Jones Beach (1920) diviene il trionfo architettonico e ricreativo ideato nel 1920 e ampiamente riconosciuto come il più grande stabilimento balneare pubblico mai costruito in questo paese, luogo dove la popolazione di New York si riversava facilmente anche grazie alla costruzione dei collegamenti viari, sempre ad opera di Moses. Urbanista duramente criticato, ha saputo dare a New York un contributo importantissimo, offrendo alla popolazione la possibilità di poter godere dello spazio circostante, con la costruzione di strade, ponti e infrastrutture di accoglienza. Sicuramente le scelte fatte non sono state tutte giuste, ma non possiamo negare la sua prospettiva ampia verso il futuro, prospettiva capace di portare la congestione newyorkese a livelli più umani. Il piano di Moses, che in poco tempo prende corpo, si basa anche “circumferential parkway”, una sorta di parco ad anello che circonda i cinque quartieri di New York,all’interno del quale scorrono strade che hanno il compito di decongestionare il traffico. Dotato di punti di accesso (di entrata e uscita) stabiliti e collegandosi con le località e gli stati vicini: “… questo parkway di cinta rafforzava l’immagine di New York quale immensa metropoli che bisognava circumnavigare, a cui era consentito l’accesso solo in determinati punti, 27.” Moses fu anche promotore di numerosi edifici pubblici tra cui il: Lincoln Center. È il più grande centro culturale di New York dedicato alle arti drammatiche (teatro, opera, danza e concerto) e può ospitare contemporaneamente, nelle sue numerose sale musicali o da recitazione, 15.000 spettatori. Per edificare questo complesso, che deve il suo nome alla Lincoln Square, una piccola piazza ubicata all'incrocio tra Broadway e Columbus Avenue, si dovette procedere alla demolizione di un vecchio quartiere popolare dell'Upper West Side,oggi zona residenziale dove sono state girate le scene del telefilm “Sex and the City”, che destò molte polemiche e perplessità. La costruzione del Lincoln venne iniziata nel 1959, sotto la direzione generale dell'architetto Wallace K. Harrison e il controllo dell'imprenditore e commissario ai lavori pubblici Robert Moses, e proseguì nel corso degli anni 60’ e 70’ . Finanziamenti pubblici vennero erogati solo per l'acquisto del terreno, mentre la cifra necessaria all'edificazione fu concessa da privati (tra cui il magnate John D. Rockefeller III, presidente del comitato per la realizzazione del complesso). I singoli edifici che compongono il Lincoln, la cui configurazione deriva dal disegno di Michelangelo per la collina del Campidoglio a Roma, furono disegnati da progettisti diversi anche se, grazie al loro aspetto classicistico, riuscirono a fondersi in modo da costituire un insieme architettonico omogeneo. Per il rivestimento delle facciate degli edifici si decise di utilizzare il travertino italiano, giudicato il meno sensibile agli effetti negativi della polvere, dello sporco e dello smog. Il cuore del complesso è la Lincoln Center Plaza, cui si accede, tramite una scalinata,in mezzo alla piazza, pavimentata in travertino,si trova una fontana circolare in marmo scuro realizzata da Philip Johnson.
William A. Shea Municipal Stadium
Costruì anche il William A. Shea Municipal Stadium (spesso chiamato semplicemente Shea Stadium) era uno stadio che si trovava nel Queens, a New York. Fino al 2008 ha ospitato le partite dei N.Y. Mets, squadra di baseball della MLB ( lega professionistica di baseball americana). Costruito nell‘ottobre del 1961 fu poi inaugurato il 17 aprile 1964. Inizialmente si doveva chiamare Flushing Meadows Stadium Park (medesimo nome del parco a sud dello stadio) ma fu poi nominato inonore di William Alfred Shea. Lo stadio, di forma circolare, fu costruito inizialmente per partite di baseball e football americano e con la sua capacità di
55.601 persone ha ospitato quattro edizioni delle le finali del campionato professionistico di baseball. È noto anche per aver ospitato uno storico concerto dei Beatles il 15 agosto del 1965. Lo stadio, ormai non più corrispondente agli standard di sicurezza e modernità, è stato abbattuto per costruire il nuovo stadio dei Mets, il Citi Field. Moses fu anche l’organizzatorea Flushing Meadows dell’Expo del 1939.
Il 1939 è stato l’ anno del New York World's Fair che “ha aperto il mondo ad un nuovo mondo”. Con 64 nazioni partecipanti, la Fiera rappresenta un momento culminante nella storia delle esposizioni universali sia per quanto riguarda le sue dimensioni, sia per le realizzazioni, ricordiamo fra tutti il padiglione finlandese di Alvar Aalto che suscitò l’affermazione di Frank Lloyd Wright: “Aalto è un genio”. Omaggio per il 150° anniversario dell’ investitura di George Washington come primo presidente degli U. S. A., l’ Expo del 1939 non ha solo significato un evento “americano”, ma estese le sue straordinarie implicazioni in tutta la civiltà occidentale. L’ idea del Comitato era questa: "New York World's Fair is a feast for the world, a carnival for the exhibition of everything that contributes to the advancement of the mankind”. (New York World's Fair è una festa per il mondo, un carnevale per la mostra di tutto ciò che contribuisce al progresso dell'umanità), sintetizzata poi nel fiducioso slogan: "Building the World of Tomorrow”. Durante la Fiera una moltitudine di nuove invenzioni e tecnologie hanno fatto il loro debutto nel mondo, tra cui il registratore, la televisione, la telecamera, il nylon e plastica. Moses, insieme ad altri progettisti, usarono l’ esposizione come un’ opportunità per la pianificazione della città, infatti Corona Park di Queens Borough, che era una palude nella prima parte del secolo, venne bonifica e negli anni successivi il terreno venne completamente rimodellato con lo sviluppo regolare del secondo parco più grande di N.Y. L'edificio principale della Fiera, il Trylon e Perisphere con la sua architettura moderna ne divenne il simbolo, apparendo come emblema in tutti i manifesti. La sfera ha alloggiato il diorama “Democracity” (progettata dall’architetto Wallace K. Harris) in armonia con il tema “il mondo del domani dove si descriveva un utopica città del futuro, descritto di seguito da Carl Sagan nel libro Murmurs of Earth: "Nel 1939,prima del mio quinto compleanno, i miei genitori mi ci portarono. Le attrazioni principali della Fiera Mondiale erano il Trylon e la Perisfera , una torre maestosa e affusolata e una sfera delle dimensioni di un edificio, in cui c'era qualcosa chiamato Il mondo di domani. Stavate su un'alta rampa e sotto di voi, in miniatura, c'era un modello squisitamente dettagliato dell'avvenire... leggiadre autostrade sospese piene di automobili aerodinamiche e cittadini felici tutti indaffarati a svolgere qualche attività futuribile, la cui natura era difficile intuire con la mia limitata esperienza di quei tempi. Ma un messaggio veniva comunicato con chiarezza: ci sarebbe stato un futuro". Una voce registrata commentava:"Strano? Fantastico? Incredibile? Ricordate, questo è il mondo del 1960!“. I visitatori venivano convogliati a bordo di poltrone fissate ad un nastro trasportatore lungo un percorso di 500 metri , della durata di 16 minuti. Dalla colonna sonora: "Moderna ed efficiente pianificazione...architetture da togliere il fiato... ogni isolato cittadino una completa unità in se stesso. Ampie corsie a senso unico... spazio, sole, uce e aria". Come racconta il libro Imagining Tomorrow, "dopo aver portato il visitatore a guardare fattorie avveniristiche, ponti, e superautostrade, il giro in poltrona entrava nella città del futuro, che combinava grattacieli di vetro con edifici più bassi. Le auto e i pedoni erano completamente separati,con marciapiedi e vetrine al livello del secondo piano. I parcheggi per le auto stavano nel sottosuolo. I parchi occupavano un terzo dell'area della città, e sui tetti degli edifici bassi c'erano giardini e ristoranti. Altri tetti funzionavano da piattaforme d'atterraggio per aeroplani ed elicotteri". Infausti risvolti di entusiasmi moderni della metropoli del futuro…
“..leggiadre autostrade sospese piene di automobili aerodinamiche e cittadini felici tutti indaffarati a svolgere qualche attività futuribile..”
“..leggiadre autostrade sospese piene di automobili aerodinamiche e cittadini felici tutti indaffarati a svolgere qualche attività futuribile..”
International Exhibition
1932- MoMA New York Modern Architecture: La Presenza del Passato.
“ (… )I passaggi che stanno alla base del Movimento Moderno si vengono a coagulare tra il 1920 e il 1930. Si può partire dalla pubblicazione del testo "Eupalino" avvenuta nel 1921 da parte del poeta e filosofo francese Paul Valere (… ) Per finire (o per cominciare) nel 1932 si tiene l’Esposizione di Architettura al MOMA di New York e per la prima volta si parla ufficialmente (da parte di Hitchcock e Johnson) di International Style.” Ugo Sasso (2006) “Come nasce l’Esistenza Minima”, BIOARCHITETTURA Numero 48-49
Il termine“INTERNATIONAL STYLE” venne coniato nel 1932 a seguito della mostra promossa
e organizzata da Henry Russell Hitchcock e Philip Johnson (che coniarono il termine), mostra
voluta dopo un loro viaggio in Europa. L’ International Exhibition ha un grande impatto e
segna ufficialmente l’introduzione dello stile moderno nell’architettura newyorkese.
PERSONAGGI E ARCHITETTURE
DELL’ INTERNATIONAL STYLE NEWYORCHESE
Le Corbusier
Arriverà a New York per la prima volta nel 1935 su invito del MoMa (voluto dalla signora Abby Aldrich Rockefeller nel 1928),grazie a Philip Johnson, per diffondere gli ideali del MovimentoModerno. Egli critica e rifiuta il modello congestionato della Grande Mela, e suggerisce incontrapposizione la sua Ville Radieuse.Nel 1946 Le Corbusier tornerà a New York come rappresentante francese del comitato internazionale per la realizzazione delle Nazioni Unite a Turtle Bay, dove affiancherà Harrison, con l’intenzione di utilizzare parte dei suoi principi di urbanistica a Manhattan. Anche se la sua proposta non sarà accettata integralmente, egli
porterà la nuova “architettura” , che man mano si diffonderà città.«La città di domani, dove sarà ristabilito il rapporto uomo-natura!»
Seagram Building
Progettato appositamente per l'azienda multinazionale canadese Joseph E. Seagram e figli, è stato disegnato dall'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe in collaborazione con l'americano Philip Johnson e completato nel 1958. Esso rappresenta uno dei più splendidi esempi di estetica del Funzionalismo ed è uno dei capolavori del Movimento Moderno, apoteosi della ricerca architettonica di quel periodo, in cui qualcuno ha riconosciuto accenni di Neoclassicismo. L’edificio presenta chiarezza compositiva e sintesi costruttiva
caratteristiche riconducibili allo slogan fondato da Mies van der Rohe: “less is more" e porta l'architettura a ridursi a pochi e fondamentali tipi edilizi, capaci di rispondere a mirati ed essenziali compiti funzionali. Risulta così evidente come la progettazione di un grattacielo di questo genere, dovesse fondarsi sui principi di anonimato e di non artisticità,componenti indispensabili per ogni manifestazione di autentica modernità. La scelta urbanistica per questo edificio, si pose ai tempi come radicalmente nuova: sorge arretrato di 27,5metri rispetto alla strada permettendo la creazione di una piazza pavimentata di granito rosa ed arredata con
piante e vasche d'acqua, dal cui basamento si eleva il parallelepipedo a pianta rettangolare, caratterizzato al piano terreno da una lobby alta 7,30 metri ,segnata dai pilastri della struttura portante e dagli elementi di risalita. L'arretramento,elemento estraneo alla morfologia urbana di New York, enfatizza il volume del grattacielo, mentre nel contesto, gli dà quella monumentalità che è stata da più parti definita " senza uguali". Il rivestimento dell'edificio è stato realizzato con pannelli di bronzo scuro e vetro colorato ottenuti sul posto e con profilati ad I (fu Mies a scegliere la sezione, potenziando lo spigolo sottile e visibile della I)fissati a montanti per far risaltare la progressione verticale della facciata. Alla sommità del grattacielo di 39 piani,il motivo modulare delle finestrature si interrompe per dar posto al grande volume degli impianti tecnici in esso racchiusi. La visibilità della struttura a scheletro si scontrava però con la normativa americana, che richiedeva che le strutture in acciaio fossero ricoperte di materiale antincendio, Così Mies decise di usare travi non strutturali di bronzo e che correndo verticalmente sulla facciata dell'edificio rivestissero e delineassero esternamente la struttura d'acciaio, fungendo da divisori delle larghe finestre di vetro fumé. Il metodo, che richiese un guscio interno di calcestruzzo rinforzato, a supporto della più larga parte non strutturale dell'edificio,divenne comune nella costruzione dei grattacieli. I materiali usati per i rivestimenti interni furono, oltre al bronzo il travertino e il marmo. Inoltre, in una estremizzazione dei canoni dell'International Style, che voleva la visione prospettica della facciata il più possibile omogenea ed uniforme,progettò delle tapparelle con posizioni ridotte di chiusura ed apertura, in modo che anche sotto questo aspetto l'edificio parlasse secondo regole precise ed in qualche modo armoniche. Le chiusure delle finestre potevano avere solo tre collocazioni: completamente aperte, aperte per metà,completamente chiuse. La realizzazione del Seagram Building è stata premiata nel 1980 con l’ "American Institute of Architects 25 Year Award".
Walter Gropius
Il MetLife Building, che originariamente si chiamava Pan Am Building, è un grattacielo che si trova sulla Park Avenue a New York. Il suo design è stato ispirato dal Grattacielo Pirelli di Mi.(Gio Ponti e Pier Luigi Nervi, 1959). Alla sua apertura, il 7 marzo 1963, il Pan Am Pan Building era uno dei cinquanta grattacieli più alti del mondo. L'esterno è rivestito con pannelli in calcestruzzo.Il primo progetto degli arch. Emery Roth & Sons,è stato ritenuto troppo modesto da Erwin Wolfson, il costruttore. Roth consultò Walter Gropius e Pietro Belluschi, due dei più celebri architetti del loro tempo,che hanno deciso di rivedere completamente il piano e creare un edificio ottagonale. L'originale allineamento nord-sud è stato sostituito da uno est-ovest, in modo da bloccare la vista su Park Avenue, motivo per cui è mal visto dai newyorkesi. Ancora oggi è un importante parte di Manhattan e ospita il quartier generale di diverse società per affari.
TWA
Eero Saarinen, architetto finlandese (1910-1961) è una tra le figure centrali dell'architettura novecentesca ed il terminal TWA dell'aeroporto Kennedy di N. Y. costituisce il suo capolavoro. Venne concepito come un complesso organico,una metafora del volo, rappresentata con morbide curve ed una struttura ardita. Le curve del design rendono la struttura attraente, creano ampi saloni ed un certo grado di allegria, se riferito ad un terminal aeroportuale. Passato il periodo dei tappeti color arancione, l'atmosfera ha acquisito una freschezza più contemporanea con toni accostati alla tinta porpora dei vetri. La struttura è costituita da una rete invisibile d'acciaio a sostegno del tetto in cemento armato e si compone di quattro cupole a volta interconnesse, sostenute da quattro colonne a forma di Y. Insieme le cupole sembrano formare un grande ombrello che si curva verso la zona passeggeri, per cinquanta metri di altezza e 315 metri di lunghezza. Nonostante sia in cemento armato, la costruzione dà un senso di leggerezza e ariosità; ciò deriva da un equilibrato impiego delle curve verso l'alto, slanciato nelle volte e nelle colonne e anche dai lucernari. L'edificio e tutti i suoi spazi ed elementi costituiscono un ambiente compatto, dove ogni dettaglio appartiene alla stessa famiglia di forme, ripetuta nei pannelli informativi, ringhiere, ecc. E' caratteristica di Saarinenl'idea della necessità di estendere l'architettura a tutto ciò che sta intorno: “progettare ogni oggetto tenendo conto del modo in cui esso si riferisce ai suoi oggetti vicini, piccoli e grandi”. Per le tecnologie interne,face da precursore a caratteristiche ormai presenti in tutti i grandi aeroporti. Fu inaugurato dopo la morte del Maestro,nel 1962.
Whitney Museum of American Art di Marcel Breuer.
“Per la sua terza costruzione in 35 anni il Whitney Museum ha scelto un posto di 100x125piedi nel distretto della Galleria d'Arte nel centro città in Madison Avenue dove, tra unambiente di edifici per appartamenti un nuovo distinguibile e significativo è stato collocatoLa presenza di mostre itineranti più di una raccolta permanente ha determinato la nuovafilosofia del Museo, la pianificazione e i dettagli. Tre dei suoi piani hanno larghi e aperti spazi di sale espositive con solai sospesi a griglie aperte in cemento prefabbricato, destinati a ricevere pannelli di muro scorrevole e luci flessibili che possono essere rimaneggiate per ogni nuova mostra. Fuori, l'edificio cubico è rivestito in granito” Tradotto da: Tician Papachristou, Marcel Breuer: New Buildings and Projects, p122
“Il plasticismo architettonico di Breuer caratterizzante alcune delle sue più esaltanti realizzazioni, era in realtà un retaggio dell'esperienza figurativa di marca europea, che ancora permanevano nella sua architettura. La tematica che si andava sviluppando nella sua architettura, ha la sua peculiare origine nella didattica della Bauhaus ,tendente a creare una serie di superfici in movimento unitamente ad una preponderante spazialità Il Whitney Museum di New York al sottile gioco di superfici aggettanti, si contrappone una spazialità strettamente legata ad una scultorea plasticità che astrae l'edificio dal contesto urbano che lo contiene distinguendolo dalle tipologie edilizie circostanti. Nella sua produzione architettonica si può identificare la sintesi di una concessione che,nel processo creativo progettuale,tende a identificare il momento dell'invenzione e quello progettuale. Tale sintesi per Breuer si concretizza nella definizione dell'idea oggetto. E' difficile intuire quanto possa avere influito su Breuer per il superamento di questo dualismo l'ambiente americano permeato da uno spinto pragmatismo .Certamente nell'opera di Marcel Breuer ritroviamo quella razionalità che base ideologica del Bauhaus nelle sue progettazioni, assume un estremo realismo abbandonando il limbo delle grandi utopie.” Alberto Izzo Camillo Subitosi, Marcel Breuer, Architettura 1921-1980, Firenze 1981, p.7
Solomon R. Guggenheim Museum
Il Museo Solomon R. Guggenheim fu progettato da Frank Lloyd Wright (1867-1959) e rappresenta una delle opere più intimamente legate alla poetica di questo architetto che, discostandosi dai dettami correnti del Movimento Moderno, appariva tesa ad un riscatto "organico" dell'edificio: "ecco l'ideale ch'io propongo per l'architettura dell'era della macchina, -scriveva Wright - per l'edificio americano ideale: lasciamo che si sviluppi nell'immagine dell'albero". In questo modo, affidandosi ad un'immagine organica del costruito, Wrigth intendeva includere la stessa funzionalità dell'edificio nella sua forma (proprio come avviene nel mondo naturale), stabilendo un rapporto dialettico tra forma e funzione e non più di tipo consequenziale come lo intendevano i maggiori esponenti del Movimento Moderno. "è importante notare - ricorda lo storico Bruno Zevi - come lo spazio di Wright si riduca alle sue generatrici; e si ponga così, non in termini geometrici, ma in termini immediatamente plastici". "Pensata la forma come qualcosa che cresce e crescendo si costruisce, lo spazio è semplicemente la sua zona vitale, il suo costituirsi in una dimensione". Ed è proprio questa vitalità spaziale che misura nuovamente il rapporto di fruizione con l'uomo, affinandone l'impatto dal punto di vista emozionale ed estetico. Il Museo Guggenheim di New York, per la pittura e la scultura moderna, completato nel 1959, si trova al n. 1071 della Fifth Avenue. Ponendosi dal punto di vista urbanistico in termini contraddittori rispetto alla consueta magliaa scacchiera dell'intorno newyorkese, il museo già all'esterno presenta elementi di forte coinvolgimento per il passante: le fioriere a livello della strada, i cui bordi offrono l'occasione per sedersi, il grande aggetto curvo della fascia del primo piano che, incombendo sul marciapiede, sottolinea un motivo d'invito,la loggia sottostante il ponte di unione tra i due corpi di fabbrica del museo come mediazione tra esterno ed interno. All'interno lo spazio si libera secondo un movimento di continuità ascensionale fornito dalla spirale di sei piani di gallerie che si diramano a partire da una prima rampa il cui imbocco è segnato da una vasca posta nell'ampio vano centrale del piano terra. I diametri della spirale, crescenti verso l'alto, innestano il passaggio della luce ad ogni livello e ne includono un senso di pacata luminosità. La sovrapposizione degli aggetti corrispondenti alle espansioni delle rampe vista dal basso culmina nella cupola trasparente a copertura del grande ambiente centrale. "alla cattedrale dell'arte, osserva Zevi, Wright oppone una passeggiata nell'arte, una strada affine ad un super-garage, che prolunga quella della città ravvolgendosi in una spirale aperta per ricongiungersi poi al contesto urbano". Sicuramente uno degli impianti più originali che la storia della museografia abbia mai conosciuto che per la prima volta poneva il problema del rapporto di fruizione con l'opera d'arte,il museo come mezzo di complicità emozionale, un'immagine che cattura e allo stesso tempo libera il visitatore di fronte alle diverse sfaccettature che l'arte pone come visualizzazione intrinseca della realtà. Tale articolazione spaziale è stata pensata per essere percorsa partendo dall'alto e man mano procedendo verso il basso fino al ricongiungimento con lo spazio urbano dal quale si è partiti. La continuità del percorso galleristico implica un'adesione più intimamente naturale tra il fruitore e l'opera esposta, quasi una sospensione simbolica di tale rapporto se messa in relazione col grande vuoto centrale, il cui richiamo, durante lo svolgersi del percorso espositivo, è costante. Il movimento continuo della spirale appare interrotto ad ogni livello in prossimità della torre dell'ascensore col ribaltamento della linea concava che segna lo sviluppo delle rampe in una espansione convessa, motivo caratterizzante nella fase di sviluppo ascensionale dello spazio che ne intensifica la fluidità del linguaggio, attenuandone l'impatto fortemente avvolgente. Affidandosi ad uno sviluppo organico dell'edificio, Wrigth rinnega definitivamente lo schema usuale della sovrapposizione passiva dei piani,i quali invece paiono scaturire l'uno dall'altro seguendo,appunto,il movimento ascensionale della spirale. In questo modo, non esiste una distinzione precisa tra le parti ma un crescendo di situazioni,un escalation di spazi in stretto rapporto di continuità col percorso di salita o discesa del visitatore. Ad ogni livello è possibile avere differenti percezioni dello spazio intorno che aumenta o diminuisce secondo un gioco di espansione o contrazione degli eventi. I vari settori di esposizione, ai vari livelli, sono delimitati da elementi divisori portanti e ricevono luce anche dall'esterno, grazie a una serie continua di asole vitree che avrebbero dovuto costituire la fonte preminente d'illuminazione, introducendo all'interno un'interessante coefficiente di variabilità legata all'alternarsi del giorno e della notte.
L’ influenza del Movimento Moderno è ormai radicata nella città newyorkese, partendo da Moses che inserisce accenni della poetica urbanistica di Le Corbusier , fino ad arrivare al Guggenheim, e porta anche un modo diverso di vedere ed organizzare la città con la diretta conseguenza dell’approvazione di nuove leggi. Nel 1961 verrà approvata la legge:Towers in the Park, che stabilisce una nuova relazione tra il lotto e la base degli edifici. Le torri infatti non potranno più occupare l’intero lotto ( Seagram Building) e dovranno essere ben distanziate. Verrà quindi abbandonata la forma a ziggurat dettata dalla legge sui setback. La demolizione della Penn Station, prestigioso edificio di Beaux- Arts di Mc Kim, Mead e White, nel 1964, per far posto alla nuova progettata dallo studi SOM, destò numerose polemiche e come conseguenza nel 1965 per preservare i Landmark ,viene approvata una legge che regola e controlla gli interventi ella città.
THE GAP
“ I monumenti sono l’espressioni delle più alte aspirazioni culturali del’uomo. Devono soddisfare l’eterna esigenza del popolo di tradurre la sua forza collettiva in simboli.I monumenti più vitali sono quelli che esprimono il sentimento e il pensiero di quella forza collettiva.”
S. Giedion, (1941). Nine Points on Monumentality
Il World Trade Center
Era un complesso di 7 edifici per la maggior parte disegnati dall'architetto Minoru Yamasaki e sviluppato dall'Autorità portule. Il complesso era situato nella parte sud di Manhattan, nel Lower Manhattan ed è famoso in particolare per l'eccezionale evidenza delle torri gemelle (Twin Towers) e per i tragici attentati dell’ undici Settembre, che le distrussero. Con il crollo delle torri anche gli edifici minori furono distrutti o danneggiati irreversibilmente e quindi abbattuti nei mesi successivi. Fu David Rockefeller ad avere l'idea di costruire il centro nella Lower Manhattan e a proporre che vi fosse un Centro del commercio mondiale. La realizzazione iniziò nel 1966 con la costruzione della Torre Nord e nel 1973 fu completata anche la Torre SudLe torri gemelle furono i due grattacieli che fecero diventare famosa Lower Manhattan. Negli anni successivi alla costruzione sulla cima della Torre Nord fu collocata un’antenna e il 110º piano dell'edificio fu occupato dal servizio pubblico di radio e televisione.
Lipstick Building
È un grattacielo di 138 metri e 34 piani situato a Manhattan.Il grattacielo fu finito di costruire nel 1986 e come gli altri immobili della zona è crollato sotto il peso della crisi economica e il tonfo del mercato immobiliare a New York, soprattutto nel settore degli uffici e a niente è servito essere riconoscibile e famoso. Lipstick Building (palazzo rossetto) è il nome con cui è noto, spesso non menzionato dalle guide perché messo in ombra dagli altri più noti grattacieli della zona, è però un edificio che è difficile non notare per via della forma inconsueta che, insieme al colore rosso del granito che lo riveste, lo fanno assomigliare a uno stick di rossetto. Fu completato nel 1986 su disegno di Philip Johnson e John Burgee. Il primo dei due architetti ha affermato che la forma ovale e il colonnato, che sulla strada segue il profilo dell’edificio, sono stati ispirati all’architettura barocca. Con i suoi tre cilindri sovrapposti, uno più stretto dell’altro, ovali e aerodinamici sembra voler riprende lo Zoning Resolution del 1916 che imponeva agli edifici di rastremarsi verso l’alto in modo da creare uno spazio in cui la luce e l’aria possono passare.
Citicorp
Di Edward Larrabee Barnes Associates Con i suoi quasi 280 metri , è il quarto grattacielo più alto di New York. La sua massa lucida e compatta di alluminio e vetro non presenta nessuna sporgenza, nessun fregio che ne interrompa la continuità, come si addice a un’opera architettonica in Stile Internazionale degli anni Settanta. Grazie all’uniformità e ampiezza della sua porzione centrale, è forse uno dei grattacieli che più danno a chi lo osservi da vicino l’idea di massiccia potenza, di grandezzaimpenetrabile. Questa possanza è accentuata dal fatto assolutamente inusuale che il Citigroup non si innesta solidamente nel terreno,ma prende lo slancio verso l’alto partendo da uno squadrato pilastro centrale e da quattro piloni alti ben 35 metri posti al centro dei lati della base. Visti dal basso, i quattro angoli del grattacielo aggettano nel vuoto per 22 metri . Sotto l’angolo nord-ovest del grattacielo, in questo spazio sorge la modernissima chiesa luterana di St. Peter.Una delle spiegazioni date per l’adozione delle palafitte è che fu proprio la necessità di lasciare spazio alla chiesa a renderla necessaria. Il terreno apparteneva alla chiesa che sorgeva in quel punto dal 1905. Le autorità religiose consentirono la demolizione del vecchio edificio e la costruzione del grattacielo solo a patto che una nuova chiesa fosse poi eretta nel medesimo sito e che essa fosse completamente separata dal grattacielo. Un’altra spiegazione è che Citigroup abbia chiesto un disegno assolutamente diverso dagli altri per compensare una localizzazione non ideale, distante dalla zona di Midtown,dove si
trovano la maggior parte dei grattacieli delle società più prestigiose. Entrambi i risultatati sono stati raggiunti perché la chiesa è alloggiata naturalmente nel suo spazio e le originalipeculiarità del grattacielo sembrano avere contribuito a rafforzare il brand del gruppo, oltre ad avere aperto la strada all’espansione delle grandi corporation verso il lato est di Manhattan. Se da vicino a colpire il visitatore sono il nucleo centrale piantato nel terreno, da lontano è il tetto tagliato obliquamente che nelle intenzioni avrebbe dovuto accogliere pannelli solari. Per rendere più stabile l’immenso edificio, nella parte più alta è stato realizzato un sistema di stabilizzazione (tuned mass damper) che consiste in una massa mobile di 400 tonnellate che controbilancia i movimenti oscillatori causati dal vento. Il vento sembra essere in effetti stato l’insidia più grande del grattacielo. Nel 1978, appena terminato, ci si rese conto che non sarebbe stato in grado di resistere a venti superiori ai 113 Km/h che lo investissero contemporaneamente su due lati. Le strutture di sostegno interne a spina di pesce progettate per trasferire il peso dell’edificio verso il pilone centrale e le colonne laterali erano infatti tenute insieme da bulloni che non avrebbero retto il carico. A grattacielo già in uso, fu necessario rinforzare tutte le giunzioni saldandovi delle piastre di acciaio di due pollici di spessore.
Eisenman Peter
È in questi anni che Eisenman Peter, direttore dell’Institute for Architecture and Urban Studies, pubblica Skyline e Opposition, una serie di saggi volti a promuovere il dibattito intorno ai temi teorici e simbolici dell’architettura, incitando gli intellettuali a studiare e ripensare l’eredità del pensiero architettonico che è essenzialmente europeo. Questa volontà è rivolta non solo all’ampliamento, alla delocalizzazione delle teorie esistenti,ma è soprattutto un incitamento a ripensarle,a rielaborarle in maniera autonoma. Queste eredità da“ripensare” sono molto spesso italiane traducendo testi di Tafuri, Rossi, Gregotti. Si creano diversi gruppi
e movimenti ed Eisenman con Meier, verranno identificati , come altri, nei White(s), per la loro visione ortodossa dell’autonomia della disciplina architettonica. Altri invece saranno nominati Gray (s) per la loro visione dell’architettura apera alle contaminazioni. Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta nella city si diffonde un certo benessere economico che accompagna la ripresa della stessa. N. Y. con il nuovo sindaco che adotta una politica molto rigida, ritorna all’ordine dopo quel secondo Caos che ha caratterizzato il ventennio precedente. L’attività dei developer, con le loro speculazioni edilizie, continua a influenzare le
forme delle nuove costruzioni del centro città, mentre le infrastrutture (metropolitana e comunicazione) dopo gli interventi avuti con Moses e in seguito ancora più sviluppate, sembrano soddisfare quel bisogno della città di espandersi avvenuto soprattutto durante la fine degli anni cinquanta, inizio sessanta, facendo nascere il fenomeno di pendolarismo (commuting) ormai parte integrante nella vita di milioni di newyorkesi. Lo sviluppo del pensiero iniziato da Eisenman si concentra negli anni ottanta attorno alle università (luogo più idoneo dove far maturare i concetti delle “vecchie” eredità e dar vita a quelli nuovi) soprattutto alla Columbia University e alla Cooper Union. È proprio in questi luoghi sacri che si ritrovano i migliori architetti e teorici da tutto il mondo, molti dei quali dall’Europa, ed è anche grazie a loro, alla loro ricerca, alla sperimentazione, alle speculazioni teoriche intorno alla forma che il centro del dibattito sull’ architettura torna ad esserel’approccio progettuale e il disegno. Le due università tutt’oggi sono un laboratorio continuo di ricerca e sperimentazione, dove si esplorano fusioni tra concettualismo, decostruttivismo, razionalismo e forme organiche grazie anche all’ausilio dei computer che ha dato vita all’architettura virtuale. Luoghi dove sotto la guida di maestri come Eisnman, si esplorano nuove relazioni tra architettura, l’arte e la poesia, senza tralasciare però l’innovazione tecnologica. Si sviluppano qui nuovi movimenti ed idee che sembrano trovare più spazio in altri luoghi e non nella città che all’inizio del secolo scorso era invece il laboratorio pratico di
sperimentazioni non teorizzate. I progetti, soprattutto quelli a grande scala, continuano ad essere gestiti dai developer, impermeabili alle novità linguistiche e formali dell’architettura contemporanea, ed è proprio per questo motivo,che molti architetti si limitano alla produzione teorica o interventi su scala ridotta. Ricordiamo però che il pubblico negli U.S.A. ha un ruolo molto marginale rispetto ad esempio, alla condizione europea e,quindi ci sono poche possibilità di promuovere un’architettura di qualità attraverso incarichi o concorsi pubblici. La fessura, THE GAP,che si è creata tra architettura di qualità e città costruita appare evidente, sembra che l’estro creativo sia emarginato dalla realtà cittadina, relegata agli “interstizi” e possa esprimersi solo attraverso interventi puntuali,interni e a volte solo su carta. Ciononostante queste espressioni di architettura colta sono spesso le più significative dell’architettura newyorchese contemporanea.
Margherita Perri
New York contemporaneo
Realizzato da Roberto Romano
Renzo Piano
Morgan Library & Museum
Nuova sede del New York Times
Dalla geometria semplice e primaria, la nuova torre del New York Times prende forma dalla combinazione di vetro, acciaio e ceramica.
La trasparenza è intesa nel duplice senso di espressione di un preciso linguaggio architettonico come scelta di determinate tecnologie e materiali incentrate sull’aspetto ecologico - nonché metafora dell’informazione chiara e diretta di cui il giornale sarebbe idealmente portavoce.
Steven Holl
New York University (NYU) Department of Philosophy
La riorganizzazione dei diversi ambienti della struttura ha interessato una superficie complessiva di 30mila metri quadrati, che Steven Holl ha rimodernato giocando sugli effetti prodotti dalla luce e dall’utilizzo dei materiali. Peculiarità del progetto di rinnovamento è la nuova “porosa” scala di colore bianco che collega i sei livelli dell’edificio cambiando direzione a ciascun piano. Una pellicola prismatica incisa con laser scompone la luce solare nei colori dell’arcobaleno, producendo un effetto sempre diverso col cambiare delle stagioni e nelle diverse ore del giorno.
Norman Foster
Hearst Tower
L’atrio principale dà accesso a tutte le parti dell’edificio. Qui trovano spazio la lobby dell’ascensore principale, la caffetteria, un auditorium e livelli amezzati per incontri ed eventi speciali. La struttura triangolare delle travi in acciaio, che incorniciano diagonalmente le grandi porzioni di vetrata, disegna un modulo a forma di diamante. Non si tratta di una vera scelta estetica. Le forme triangolari hanno infatti consentito un risparmio di acciaio del 20% in meno rispetto alle quantità utilizzate per una tradizionale struttura, pari a 2mila tonnellate di acciaio.
Sperone Westwater
Frank Owen Gehry
Nuova sede di IAC – Inter Active Corp
Gehry ha suddiviso la torre in otto singoli moduli, distribuiti su due livelli differenti, rispettivamente in cinque e tre moduli. Le tre torri collocate sul livello superiore sono state arretrate rispetto alla volumetria delle cinque torri inferiori in modo da ricavare delle terrazze. Ciascun modulo prende forma da una torsione di un quarto data ad una struttura solida rettangolare di cinque piani. In tal modo le estremità dei rettangoli diventano curve. La superficie del vetro è stata trattata con uno speciale rivestimento ceramico, noto come “fritta”, che consentirà di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Si tratta di un tipo di vetro a basso contenuto di ferro che ha consentito di evitare la normale sfumatura verdastra, e di ottenere come risultato una colorazione molto più chiara. Durante le ore notturne le luci dell’edificio faranno sembrare le pareti trasparenti.
Massimiliano Fuksas
Armani Fifth Avenue
Richard Meier
Di fama internazionale l’ Architetto Richard Meier porta la sua firma modernista al New York City Skyline con 173/176 Perry Street, una coppia di torri minimalista trasparente che si affaccia sul fiume Hudson nello storico West Village. 173/176 Perry Street è il primo edificio di Meier a Manhattan. Set per il completamento alla fine del 2001, le torri saranno annunciate come un punto di riferimento architettonico e considerato il fulcro della West Side e il suo nuovo Hudson River Park. Per la dichiarazione di design consumato, i residenti possono sperimentare la visione complessiva dell'architetto, attraverso i suoi progetti di interior design esclusivo.
Jean Nouvel
4 0 Mercer Soho Residences
Herzog & De Meuron
Una architettura che rompe l’immagine tradizionale del grattacielo come oggetto urbano lineare,
chiuso ermeticamente, per proporre una audace alternativa che decodifica l’icona del grattacielo americano trasformandolo in una ”pixelata stratificazione verticale di residenze” scolpite su misura,
ciascuna con una propria identità.
La struttura sorgerà entro il 2010 nello storico quartiere Tribeca, all’incrocio tra Church Street e Leonard Street, la via che ha dato il nome al progetto. Si svilupperà su 57 piani ed ospiterà 145 unità residenziali.Ciascun appartamento sarà dotato di uno spazio privato all’esterno; ne risulterà una “cascata di residenze” che gli architetti dello studio svizzero descrivono come “impilate nel cielo”, in una completa fusione tra interno ed esterno. Il disegno della torre standard con i diversi livelli che si sviluppano in altezza secondo una progressione lineare cede il posto ad una irregolare cascata di terrazze a sbalzo che crea lungo l’intera altezza dell’edificio un dinamico gioco di luci e ombre che arricchisce l’architettura esterna della struttura consentendo al tempo stesso la realizzazione di ampi spazi all’interno.
La struttura sorgerà entro il 2010 nello storico quartiere Tribeca, all’incrocio tra Church Street e Leonard Street, la via che ha dato il nome al progetto. Si svilupperà su 57 piani ed ospiterà 145 unità residenziali.Ciascun appartamento sarà dotato di uno spazio privato all’esterno; ne risulterà una “cascata di residenze” che gli architetti dello studio svizzero descrivono come “impilate nel cielo”, in una completa fusione tra interno ed esterno. Il disegno della torre standard con i diversi livelli che si sviluppano in altezza secondo una progressione lineare cede il posto ad una irregolare cascata di terrazze a sbalzo che crea lungo l’intera altezza dell’edificio un dinamico gioco di luci e ombre che arricchisce l’architettura esterna della struttura consentendo al tempo stesso la realizzazione di ampi spazi all’interno.
Kazuyo Sejima
New Museum Contemporary Art
Pritzker Laureate - Christian de Portzamparc
19 E57, between Madison and Fifth Appare come un tradizionale grattacielo visto attraverso una bottiglia di vetro rotta, la Torre LVMH è uno dei grattacieli che porta il rigonfiamento del 1990-e-bend stile a New York. L'edificio integra certamente il suo proprietario originale, un produttore parigino di cosmetici di lusso, profumi, valigie, champagne, e gingilli assortiti. La Torre LVMH si erge con stile aggraziato e da un look semplice, paragonato a un giglio in un vicolo.
Arquitectonica
The Bronx Museum of the Arts Expansion
La profondità delle finestre, determinata dalla piegatura della facciata, è accentuata dalla geometria diagonale dei pannelli verticali in metallo, che presentano una piegatura angolare simile a quella di un foglio di carta nell’arte dell’Origami.Le alte finestre consentono la vista sul foyer in diagonale dall’esterno, ma anche una pittoresca panoramica sulla strada per chi si trova all’interno della struttura. Man mano che ci si addentra negli spazi più interni dell’edificio, scompare ogni altra vista che non sia concentrata sull’arte. Se la facciata esterna è testimonianza di una visione architettonica fantasiosa, all’interno gli spazi sono stati al contrario concepiti come aree semplici e di facile accessibilità. La galleria principale appare pertanto come un semplice cubo-contenitore con pavimento realizzato in cemento grezzo. Anche le rampe e gli scalini confermano la scelta di spazi interni neutri e funzionali. La geometria ortogonale pura delle gallerie è violata soltanto dalla irregolarità della facciata spiegazzata in vetro e metallo.
Tod Williams Billie Tsien & Associates
American Folk Art Museum New York
Costas Kondylis & Associates
Trump World Tower è un grattacielo residenziale a 845 United Nations Plaza (First Avenue, tra la 47a e della 48a Streets) di Manhattan, New York City. La costruzione iniziò nel 1999 e conclusa nel 2001. Progettato dall’ architetto polacco Marta Rudzka, l'edificio è di 262 metri di altezza e dispone di 72 piani, costruito con facciate continue e vetro bronzo fumé. Le grandi finestre consentono ampie vedute dell'East River e di Manhattan. L'edificio è costruito in cemento per una migliore resistenza al vento. Trump World Tower è l'edificio più alto costruito in tutto l'emisfero occidentale, tra il 1992 quando Atlanta Bank of America Plaza terminato nel il 2007, il Comcast Center di Philadelphia e il New York Times Tower a New York sono stati completati. E 'stata la torre più alta nel mondo per breve tempo, prima del completamento della Tower a Dubai (2003).
Bernard Tschumi
L’originalità dell’involucro e la particolare geometria della struttura - due tronchi di piramide uniti in corrispondenza della base maggiore - sono state studiate da Tschumi per rispondere ai vincoli imposti dal regolamento edilizio.“Come realizzare un’architettura originale rispondendo al tempo stesso alle restrizioni dettate dal piano regolatore e alle richieste del committente? La nostra soluzione – spiega il progettista – propone un edificio la cui base occupa un lotto a destinazione residenziale e che in altezza diventa più ampio occupando una zona a destinazione commerciale”. Nel suo percorso verso lo skyline, la facciata si allontana dal piano verticale per poi riavvicinarsi in prossimità della cima.
Peter Bohlin
Apple Store
"Abbiamo aperto il nostro primo negozio a New York a SoHo, nel 2002, ed è stato un successo al di là dei nostri sogni. Ora siamo emozionati nell'aprire il nostro secondo negozio a New York sulla Fifth Avenue," ha affermato Steve Jobs, CEO di Apple. "Grazie al servizio eccezionale e alla location stupenda aperta 24 ore al giorno, pensiamo che l'Apple Store Fifth Avenue sarà la meta preferita per i newyorchesi e persone in tutto il mondo." Il negozio occupa l'atrio sotterraneo al dettaglio del General Motors Building, con ingresso dal livello della piazza. "La nuova piazza di fronte al palazzo della General Motors sulla Fifth Avenue, all'altezza della 59th Street è un trionfo del design urbano." ha detto James Gardner sul New York Dom "Improvvisamente, come se dal nulla, New York ha un nuovo spazio pubblico che si rivelerà essere una fonte di orgoglio civico e di piacere estetico."
Yoshio Taniguchi
Museum of Modern MOMA
Dopo essere stato ospitato provvisoriamente nel Queens per oltre due anni, il Museum of Modern Art di New York torna nel cuore di Manhattan. Le principali novità introdotte nel progetto del “Nuovo MoMa” sono:
- l’ampliamento dell’ingresso che unisce la 53ª e la 54ª (le due strade che ne costeggiano le mura);
- la realizzazione di un sesto piano che ospita la “Gallery Bulding” concepita come enorme spazio nel quale installare speciali esposizioni, con innovative facciate in vetro che consentono la vista dell‘Abby Aldrich Rockfeller Sculture Garden, ed un atrio che si eleva su 110 piedi sopra il livello stradale;
- un nuovo Centro di Ricerca e Formazione di fronte la Gallery Building, dove trovano spazio la biblioteca (con una ampliata sala lettura ed una terrazza all’aperto), un auditorium da 125 posti, uno spazio destinato ai corsi di formazione, ed un ampio ingresso con doppia vista sul celebre giardino;
- ampliamento del giardino - che ospiterà il nuovo ristorante del museo - la cui vista è ora accessibile da numerose posizioni della nuova struttura.
- l’ampliamento dell’ingresso che unisce la 53ª e la 54ª (le due strade che ne costeggiano le mura);
- la realizzazione di un sesto piano che ospita la “Gallery Bulding” concepita come enorme spazio nel quale installare speciali esposizioni, con innovative facciate in vetro che consentono la vista dell‘Abby Aldrich Rockfeller Sculture Garden, ed un atrio che si eleva su 110 piedi sopra il livello stradale;
- un nuovo Centro di Ricerca e Formazione di fronte la Gallery Building, dove trovano spazio la biblioteca (con una ampliata sala lettura ed una terrazza all’aperto), un auditorium da 125 posti, uno spazio destinato ai corsi di formazione, ed un ampio ingresso con doppia vista sul celebre giardino;
- ampliamento del giardino - che ospiterà il nuovo ristorante del museo - la cui vista è ora accessibile da numerose posizioni della nuova struttura.
Aoki Jun
Louis Vuitton Store
Brad Cloepfil - Allied Works Architecture
The Museum of Arts and Design
Roberto Romano